Il primo uomo a proporre la doppia trazione mista Vapore-Elettrico sulla linea                     Chivasso – Aosta

Correva l’anno 1965 quando i genieri della Circolare 144/64 stavano completando l’anno in cui venivano utilizzati sulla linea Chivasso – Aosta come Capi Treno.  Essendo la Circolare composta da 40 allievi ed i turni di servizio previsti per 30, a rotazione 10 genieri mensilmente venivano utilizzati come Frenatori.
Come tutti ricordano il posto assegnato ai frenatori era nella garitta dell’ultimo veicolo di coda dei convogli: vi lascio immaginare il freddo che si pativa in inverno nell’effettuare il percorso da Chivasso ad Aosta rannicchiati in quell’angusto ripostiglio dove entrava aria da tutte le parti.
Al nostro Brandi, comandato a scortare il treno 51429 (?) da frenatore, giunto allo scalo merci di Chivasso non sembrò vero di trovare come ultimo veicolo di coda un locomotore elettrico (non ricordo il gruppo) destinato ad Aosta (locomotori utilizzati nella tratta Aosta –Pré Saint Didier).
Prese posto sullo stesso e iniziò un confortevole viaggio verso la Vallée.
Durante la salita, giunto il convoglio nei pressi della stazione di Motjovet il Brandi s’accorse che lo stesso avanzava faticosamente (piccionava) ed essendo uomo di cuore pensò come aiutare quei poveri Macchinisti. Cosa di meglio che una doppia trazione mista? Alzò gli occhi, nella parte alta della cabina di guida vide delle levette dipinte di rosso, ne toccò una, senti un fischio d’aria e attese la ripresa di velocità del convoglio, ma ahimè,  un gran botto lo fece sobbalzare: con quella operazione aveva sì alzato il pantografo, ma non aveva pensato alla volta della galleria della Montjovetta.
Intanto il convoglio continuava la sua corsa verso Aosta, ma al transito nelle stazioni non passava inosservato quel veicolo di coda con il pantografo a mo’ di ramo d’albero.
Giunto ad Aosta, il Maresciallo Alemanno era schierato presso il binario di ricevimento ma non a presenziare il convoglio bensì per prendersi in consegna il povero Brandi, il quale fu rispedito immediatamente a Chivasso  per essere affidato alle cure del Maresciallo Beniamino.
In realtà il Brandi cercava solamente l’uso del fischio per rallegrare la salita… il resto venne da sé.
Caro Brandi di questo scritto colorito spero tu non me ne voglia, ma sia l’occasione per avere Tue notizie.
Un abbraccio.
Moretti Giorgio Circ. 144/64